L’Hotel de la Poste di Cortina è uno storico luogo di ospitalità ubicato nel cuore di Cortina d’Ampezzo.
Dai documenti di famiglia risulta che, nel 1804, Giuseppe Celestino Manaigo, Maestro di Posta, ottenne dal Comune di Cortina una licenza di ‘alloggio e osteria’ sui ruderi della antica Chiesa di Santa Caterina dove sorse un fabbricato, parte del quale venne adibito a locanda e parte a sede dell’ufficio postale, con annessa stalla, consentendo in tal modo alle diligenze di sostare e di garantire il servizio con Lienz, via Dobbiaco.
Il territorio era sotto il controllo asburgico da secoli e tale rimase anche dopo la riforma costituzionale dell’Impero Austroungarico del 1867 (Ausgleich) e fino all’inizio della Prima guerra mondiale quando, 29 maggio 1915, venne occupato dall’esercito italiano. Alla fine del conflitto, Cortina venne definitivamente annessa al Regno d’Italia.
Con l’avvento delle autocorriere, nel 1905, Massimiliano Manaigo -nipote di Giuseppe Celestino e figlio di Silvestro, tutti Maestri di Posta- decise di dismettere il servizio postale e di trasformare la locanda in albergo. Lo splendore della conca Ampezzana iniziava già ad attrarre la nobiltà europea e l’alta aristocrazia, divenendone la meta turistica montana prediletta.
Massimiliano morì nel 1908 e l’Hotel de la Poste venne condotto per anni dalla moglie Fanny Karabacher, rimasta vedova e madre di quattro figli, fino a quando il figlio Gottardo prese le redini dell’azienda. Quest’ultimo sposò nei primi anni ’20 Giulietta Manaigo, della famiglia Manaigo “Miramonti”, proprietaria dell’omonimo albergo.
Durante la Seconda guerra mondiale Cortina -e lo stesso Hotel de la Poste, che ne divenne il comando- fu occupata dall’esercito tedesco e le montagne circostanti furono teatro di drammatiche battaglie di cui, ancora oggi, vi sono tangibili vestigia; la località turistica, ormai assai rinomata, vide l’annullamento del Giochi Olimpici del 1944 a cui era stata designata.
Nel secondo dopoguerra, soprattutto con le Olimpiadi del 1956, Cortina e il “Posta” divennero una delle destinazioni più ambite dal jet set internazionale. Alla morte di Gottardo Manaigo nel 1946, la sua vedova Giulietta, con i due figli Marisa e Renato Manaigo, ne curarono la ristrutturazione e l’ampliamento. L’albergo venne sempre più frequentato da nobili e aristocratici, da intellettuali (Ernest Hemingway aveva una ‘propria’ camera al Posta dove scrisse il suo best seller Al di là del fiume, tra gli alberi), dal mondo del cinema, da politici, industriali e dalle molte famiglie che villeggiavano in montagna.
Un significativo contributo alla notorietà e al successo del “Posta” fu quello dato dal “Grill” -bar ristorante- condotto da Renato Hausmann che nel 1965 venne affiancato da Antonio Di Franco. La concierge affidata a Sante Puppin contribuì a soddisfare i desiderata anche della clientela la più esigente.
I fratelli Renato e Marisa Manaigo hanno gestito insieme l’Hotel de la Poste, dagli anni ’90 affiancati dai figli, rispettivamente, Gottardo Manaigo e Michela Esposito.
Dal 2010, Gherardo Manaigo ha sostituito il fratello Gottardo e attualmente, a proseguire la tradizione familiare nella conduzione del ‘Posta’ sono Michela Esposito e il cugino Gherardo.
Negli anni, grazie alla meraviglia dei paesaggi -sempre preservati attentamente sia dal Comune che dalle Regole d’Ampezzo- e alle attrazioni turistiche, Cortina d’Ampezzo si è sempre più affermata come ambita meta turistica e luogo di appuntamenti sportivi internazionali: tra tutti si ricorda l’appuntamento annuale con la Coppa del Mondo di Sci alpino, i Campionati Mondiali di Sci alpino del 2021 e da ultimo le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.
L’Hotel de la Poste è sempre stato e continua ad essere il centro, il punto di ritrovo e appuntamento, il luogo di ospitalità degli eventi che si svolgono a Cortina; ma anche il luogo di raffinato soggiorno dei turisti italiani e stranieri, provenienti da ogni parte del mondo, che desiderano godere delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
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